20 ottobre 2011

dopo 43 anni e 800 vittime, ETA abbandona la lotta armata





L'annuncio dell'ETA (EUSKADI TA ASKATASUNA, Patria Basca eLibertà) arriva tre giorni dopo la Conferenza di pace a San Sebastian. Con un comunicato pubblicato sul giornale Basco Gara,(che da decenni ospita i comunicati dei terroristi). L'organizzazione separatista annuncia il suo «impegno netto, fermo e definitivo» per «superare il confronto armato».
Il gruppo separatista messo  alle strette negli ultimi anni, soprattutto grazie al lavoro dell'ultimo ministro del interior, l'attuale candidato premier socialista Alfredo Perez Rubalcaba, dopo l'ultimo attentato (all'aeroporto di Madrid nel 2006).
Arresti a ripetizione, sia in Francia che in Spagna, hanno messo in ginocchio il movimento. Nel 2010, l'Eta aveva già annunciato di non voler più compiere attacchi.
A gennaio del 2011 aveva dichiarato un cessate il fuoco permanente, annuncio però ripetuto nel 2006, ma venne rotto con l'attentato all'aeroporto di Madrid, che aveva provocato due vittime
Nella dichiarazione, gli esponenti dell'Eta per la prima volta parlano di una "opportunità storica di ottenere una soluzione giusta e democratica al conflitto".
L'obiettivo dell'organizzazione e' sempre stato quello di creare una nazione socialista indipendente che comprendesse non solo le tre province attuali dei Paese Baschi ma anche la comunita' autonoma di Navarra e le tre province basche del sud-ovest della Francia. Nella comunita' dei Paesi Baschi, il sentimento nazionalista e' molto forte, dovuto anche alla tradizione linguistica della lingua Euskera.

Si calcola che le persone uccise siano state 856, tra cui 250 membri della Guardia Civile.

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