11 giugno 2012

Spagna, tu chiamalo se vuoi salvataggio


Prima di prendere un volo verso la Polonia, direzione  Danzica partita d’esordio della nazionale spagnola agli Europei contro l’Italia, finalmente Mariano Rajoy si è deciso ad apparire in tv per spiegare quanto sta succedendo in queste ore al suo Paese. All’indomani del vertice convocato per video conferenza d’urgenza dai ministri delle finanze Eurogruppo, il premier spagnolo Mariano Rajoy interviene sul prestito europeo per il settore bancario, ribadendo con forza che Madrid ha evitato un salvataggio solo grazie alle riforme, anche se più che di riassetti del sistema si tratta per lo più di brutali tagli alla spesa pubblica, del suo governo .
“Se non avessimo fatto quello che abbiamo fatto negli ultimi 5 mesi – ha detto – ci sarebbe stato un intervento esterno per la Spagna”.
allo stadio di Danzica un Rajoy attento alla crescita economica della Spagna
Anche il premier spagnolo dunque tiene a sottolineare quanto già detto ieri dal ministro dell’Economia, Luis De Guindos. L’aiuto chiesto e ottenuto, non è destinato alla Spagna e agli spagnoli ma è limitato al settore finanziario spagnolo: “Ieri ha vinto la credibilità dell’euro, ha vinto l’Unione Europea – ha sottolineato Rajoy – e ha vinto la possibilità che la Spagna recuperi rapidamente i livelli di credito necessari per migliorare gli investimenti e l’occupazione”. L’Eurozona metterà a disposizione fino a 100 miliardi di euro per aiutare le banche spagnole, ma in cambio, oltre a un 3% d’interesse, chiede serie misure di risanamento del settore, non solo un piano di austerità che è quello per cui va fiero il premier Rajoy.  Ancora una volta Rajoy segue il copione del suo ministro economico affermando che si è aperta una linea di credito, ben attento a non chiamarlo salvataggio del Paese “Ho fatto pressioni  perché volevo una linea di credito per risolvere un problema molto delicato che abbiamo qui e di cui tutti sono al corrente”.

Gli aiuti non cadranno a pioggia, ma saranno destinati attraverso il FROB, il Fondo spagnolo per la ristrutturazione bancaria. Non è mancata la risposta dei socialisti del PSOE che attraverso il segretario generale Alfredo Perez Rubalcaba, rifiuta la versione trionfalistica dell’esecutivo spagnolo alla risposta in denaro europea ed esige che si delimitimo le responsabilità, in piena contraddizione con l’immagine e le parole del Premier, “è una brutta notizia che deteriora l’immagine della Spagna, il governo pretende farci credere all’arrivo dei fondi come all’arrivo dei Re Magi o a una vittoria alla lotteria” afferma deciso Rubalcaba marcando la differenza con l’attuale esecutivo sottolineando che il PSOE ha sempre lavorato per evitare a tutti costi quello che oggi Rajoy vende agli spagnoli come un gran traguardo politico. 
Con lo slogan “Bankia è nostra come le case” sono scese in piazza in centinaia di persone , una protesta di chi non riesce più a pagare il mutuo e rischia di perdere tutto. Toni che si sono alzati con l’irruzione in una filiale dell’istituto nella capitale spagnola per denunciare la realtà degli sfrattati dalla banca,  salvata dal fallimento grazie al denaro pubblico.
“Il governo dovrebbe essere dalla nostra parte dice una manifestante che rischia lo sfratto- non deve stare dalla parte delle banche, finiremo per strada con i nostri figli”.

Circa 200 sfratti al giorno vengono eseguiti nella Spagna di Rajoy, un’altra conseguenza della crisi prodotta dall’esplosione della bolla immobiliare.

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