20 ottobre 2012

21O Rubalcaba e Rajoy tra Galizia e Paesi Baschi



Domenica, un anno e un giorno dopo la tregua annunciata dall’ETA i Paesi Baschi in compagnia della Galizia torneranno anticipatamente alle urne per il rinnovo dei propri governi regionali.
Le elezioni regionali galiziane, come quelle Basche rappresenteranno un successo o un vero crollo politico, non solo per i due principali candidati a governare la Xunta (il parlamento galiziano)  Alberto Núñez-Feijóo (PP) e Pachi Vázquez (PSOE) ma soprattutto per il Presidente del Governo Mariano Rajoy e per il leader dei socialisti Alfredo Pérez Rubalcaba.  
Molti sondaggi prevedono la vittoria netta dell’attuale presidente della Xunta Alberto Nuñez-Feijoó e uomo forte del PP in Galizia, terra natale di Rajoy, per il Partido Popular ma maggioranza assoluta fissata su almeno 38 seggi è nell’aria, gli ultimi sondaggi assegnano ai conservatori tra i 37 e i 39 seggi. E in questi due numeri è contenuta la differenza tra il successo e il tracollo per Feijoó, Rajoy e tutto il PP nazionale.
Se l’attuale partito di maggioranza che guida la Spagna dovesse perdere la maggioranza assoluta in Galizia il motivo sarà da cercare all’interno dello stesso PP e nelle drastiche misure economiche adottate dal governo centrale, uno scenario regionale che riecheggia a  déjà vu nella mente di Rajoy, come gia avvenne il passato maggio in Andalusia dove tutti davano per sicura la vittoria dei conservatori dopo più di trent’anni di governo socialista, risultato poi ribaltato nelle urne dove uscì un PP primo partito Andaluso ma il governo tornò in mano socialista grazie al patto con (IU) Sinistra Unita. Scenario che si potrebbe ripresentare in salsa galiziana, dove il socialista Pachi Vázquez per conquistare la presidenza dovrà pactar con i nazionalisti di sinistra.

In casa socialista il segretario Rubalcaba divisto tra il Patchi galiziano e il Patxi Basco, si gioca molto, forse di più di Rajoy. Dopo la sconfitta elettorale nelle elezioni politiche dello scorso novembre, a Rubalcaba è andata bene solo in due occasioni in  Andalusia (cedendo potere a IU) e nel principato delle Asturie recuperando la guida regionale con un accordo tra IU e UPyD. Nonostante la forte caduta di più di 10 punti percentuali del PP nei sondaggi nazionali, il PSOE targato Rubalcaba non solo non ha saputo approfittare, anzi ha continuato a perdere punti, sprofondando a meno 4 dalla percentuale del novembre 2011.
Nei Paesi Baschi il faccia a faccia televisivo sulla rete regionale ETB fra i sei candidati ha dato la vittoria Laura Mintegi, la candidata della coalizione radicale indipendentista Bildu, la Mintegi ha accaparrato il 41,5% delle preferenze premiata da un discorso nel quale ha preso le distanze dall'ETA, centrando il discorso maggiormente sulla disoccupazione giovanile e le disuguaglianze sociali nella distribuzione della ricchezza, staccando di quasi il doppio del leader del Partito Nazionalista Basco (PNV), Inigo Urkullu (21,1%), seguito dal Lehendakari (presidente basco) uscente, il socialista Patxi Lopez (15,1%), a sorpresa seguono Gorka Maneiro (13,2%) (UPyD), che supera il candidato del Partito Popolare, Antonio Basagoiti (6,8%), e l'esponente di Esker Batua, Jose' Navas (2,3%).
I risultati che giungeranno già nelle prime ore della serata di domenica saranno solo l’antipasto della gran abbuffata politico indipendentista del 25 novembre in Catalogna

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