20 luglio 2013

Spagna. Stop alla fecondazione assistita per single e lesbiche.

La bozza presentata dal Ministero della Salute al gruppo di lavoro per i servizi di assistenza di riproduzione umana assistita (RHA reproducción humana asistida) comprende tra i suoi criteri solo le coppie composte da donne sotto i 40 anni e l'uomo entro i 55 anni, laciando fuori le donne single e coppie formate da due donne, secondo quanto anticipato nella serata di ieri da El Pais e Cadena Ser.

L'indignazione tra i vari settori della società, movimenti cittadini e.... femministi è cresciuta tanto da convocare una protesta davanti al Ministero della Salute il prossimo lunedi alle 20.




Lesbiche e donne single rimaranno escluse dalla riproduzione assistita pubblica per decisione della Ministra Ana Mato. Siamo stanche delle modifiche alle leggi, leggi che legiferano sui nostri corpi e sulle decisioni che rigardano le nostre maternità, per questo lunedì ci troviamo a protestare per sputtanare il Ministero.” In poche ore, la notizia lanciata da facebook e Twitter attraverso gli account Coordinador 25-S e Gioventù senza futuro si è diffusa rapidamente.

omofoba e maschilista” la decisione di escludere lesbiche e single dall'accesso alla riproduzione assistita della sanità pubblica, la bozza della legge stabilisce come criterio unico per accedere alla fecondazione assistita l'infertilità nella coppia.


Il portavoce responsabile del settore salute del PSOE, José Martínez Olmos critica il settarismo del PP "Ancora una volta, l'ideologia manovra l'azione di governo nel definire i diritti di salute e sociali della cittadinanza spagnola.Una ideologia conservatrice che deteriora l'offerta del pubblico".

Il segretario generale del PSOE, Alfredo Pérez Rubalcaba, ha detto da parte sua che reprimere il finanziamento pubblico dei trattamenti per la fertilità per le donne lesbiche e single non si giustifica con la crisi economica e deve la sua origine a ragioni puramente ideologiche.

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E 'davvero così costoso?" ha chiesto Alfredo Perez Rubalcaba, nel corso dell'ultima seduta al Congreso, criticando il governo di “usare la crisi per togliere questo diritto, quando è palese che rimuovere l'accesso alla single e alle lesbiche alla fecondazione assistita negli ospedali pubblici è una decisione puramente ideologica, la sanità pubblica realizza un servizio ottimo di fecondazione assistita, con 10.000 trattamenti all'anno".

Il nuovo criterio che seguirà la misura che verrà approvata la prossima settimana, sarà che solo un uomo e una donna, dopo tentativi di concepire un figlio potranno farsi aiutare dalla sanità pubblica nell'opera di mettere al mondo discendenti biologici. In questo modo, si stabilisce che la donna da sola non è in grado di accedere e godere di un diritto, ma può farlo solo se accompagnata da un uomo. Questo quanto si legge nel comunicato pubblicato dalla Federazione Statale Lesbiche, Gay, Transessuali e Bisessuali.

Non è mancata la risposta da parte del Ministero della Salute, l'unico requisito per accedere alla fecondazione assistita è l'infertilità della donna o che la fecodazione assisitita serva per garantire la salute propria e del nascituro.
"Permettere l'accesso a questa prestazione solo a determinati collettivi, in questo caso alle coppie formate da un uomo e una donna, è una discriminazione vietata dalla nostra Costituzione", afferma Yolanda Gomez catedrática de Derecho Constitucional de la UNED.

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